Biografia
Carlo Bottiroli (1927-2005) è nato a Tortona (AL).
Ha iniziato giovanissimo a dipingere, imponendosi un rigoroso studio tecnico pur rimanendo nel suo libero impulso artistico di autodidatta.
La prima Mostra Personale è del 1948. Seguono poi gli anni importantissimi del suo soggiorno a Roma, ove si trasferisce nel 1954.
Nella capitale, Carlo Bottiroli entra a fare parte dell’ambiente artistico di Via Margutta: conosce Guttuso, Novella Parigini, Vasckess, Caraceni, Carmelo, Gianpistone ed altri. Con alcuni di essi collabora e partecipa alla prima mostra di Via Margutta inserendosi in un gruppo chiamato “I Pennellacci” e fa due mostre collettive rispettivamente al Palazzo dell’Esposizione ed al Terminillo (albergo Savoia). Importanti sono, poi, le Mostre Personali: una nuovamente al Palazzo dell’Esposizione e l’altra a Palazzo Barberini.
Tornato nella città natale, inizia la lunga serie di mostre collettive, personali ed antologiche.
Da qui in poi la vita di Carlo Bottiroli è accompagnata da un cammino artistico che diviene il suo “alter ego”. Nella sua casa e nella sua famiglia egli trova la serenità e pure il fermento che “stuzzica” il suo spirito.
Bottiroli osserva il mondo come ogni uomo intelligente può e sa fare ed è come se i problemi della società graffiassero il cuore dell’uomo stimolando la reazione, grande, dell’artista.
Carlo Bottiroli è stato, anche e soprattutto, una persona libera.
Pur avendone avuto la possibilità, egli non ha mai voluto scendere a compromessi. Forse, se avesse accettato, oggi le sue opere varrebbero economicamente molto di più… o forse non sarebbero state così cariche di vigore, di libertà, talvolta di rabbia.
L’uomo Bottiroli è una persona estremamente buona: a volte taciturno, a volte burlone, ha saputo accompagnare la vita dei suoi figli con equilibrio, scegliendo l’abbraccio, la pacca sulla spalla, talora un silenzio carico di significato e di amore.
Lamentava a se stesso di avere dedicato poco tempo ai figli ed alla moglie e si accusava per questo di non essere stato un buon padre.
Ebbene io posso dire, in tutta sincerità, che Carlo Bottiroli è stato e rimane un grande artista, un uomo libero, un padre impeccabile.
Danilo Bottiroli
Cinque note critiche
“Un grido di speranza” – Prof.ssa Lina Fossati Luchi
“Oltre al corpo e all’anima, la sincerità” – Paolo Allegrina
“La foresta colorata” – Dott. Ottavio Pilotti